sabato 19 febbraio 2011



Il Jiu Jitsu Brasiliano nacque in Brasile grazie alla venuta, nei primi anni del secolo, del console giapponese Mitsuyo Maeda, conosciuto anche con l'appellativo di "Conte Koma", il quale, dopo aver dimostrato nel corso dei sui viaggi le tecniche del judo stile kodokan (ossia il judo praticato dalla prima scuola del fondatore Jigoro Kano), di cui era un particolare esperto nella lotta al suolo, fondò un dojo dove il giovanissimo Carlos Gracie figlio di Gastao, facoltoso uomo d'affari, divenne uno dei suoi migliori studenti. Anche Helio fratello minore di Carlos inizio ad imparare il jiu jitsu ma presto si rese conto che alcune tecniche non erano molto facili da eseguire per lui causa la sua struttura.Iniziò così ad adattare quelle tecniche per le capacità del suo fragile corpo,semplificandole e migliorandone l'efficacia. Fu cosi che dopo anni di pratica e di studio egli creò il Gracie Jiu-Jitsu(brazilian jiu jitsu).
Helio disputò decine di incontri leggendari (su tutti la sfida contro il campione di lotta Waldema Santana e uno dei più forti judoka di tutti i tempi, Masahiko Kimura) che dimostrarono al mondo come la tecnica sopraffina del ju jitsu poteva portare al successo nei combattimenti anche una persona gracile quale era appunto Helio Gracie. Negli anni '80 del XX secolo esponenti di spicco della famiglia Gracie emigrarono negli USA e lì organizzarono dei tornei interstile, nei quali sfidarono i combattenti di altri sistemi. Il programma televisivo che veicolava questi sfide a torneo ebbe successo e negli USA, ispirato al movimento brasiliano degli scontri senza (quasi) regole, detto vale tudo (dal brasiliano "vale tutto"), nacque il famosissimo Ultimate Fighting Championship tenutosi per la prima volta nel 1993. Fu mostrata al mondo l'efficacia del ju jitsu brasiliano, che dominò apertamente gli altri metodi in 3 edizioni delle prime 12. Il campione della famiglia Gracie che doveva rappresentare lo stile di lotta era Royce, uno dei figli di Helio: egli riuscì a dominare, mostrando grande abilità, tutti i lottatori del torneo, compresi quelli più forti fisicamente e di gran lunga più pesanti. Royce Gracie, con i sui 80 kg, finalizzò (fece arrendere) i suoi temibili avversari per leva, strangolamento, chiavi articolari, pressioni dolorose e altre tecniche di rara efficacia in altre discipline.

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